Science-washing: quello che l'industria cosmetica non dice
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Science-washing: quello che l’industria cosmetica non dice - 6 min read

Hai mai guardato l’etichetta di un prodotto di bellezza sentendoti come davanti a una tavola di geroglifici dell’antico Egitto da dover decifrare? Termini scientifici complessi, promesse di miracoli e formule magiche che sembrano uscite da un laboratorio segreto. Purtroppo, dietro a tutto questo marketing della cosmesi, si nasconde spesso un’altra verità.

L’industria cosmetica, abile manipolatrice di parole e immagini, sta cavalcando l’onda dello “science-washing”. Così come nel settore tessile imperversa il greenwashing, nel mondo della bellezza si moltiplicano i prodotti che sbandierano studi scientifici e ingredienti miracolosi per conquistare i nostri cuori (e portafogli). Ma quanto c’è di vero dietro queste affermazioni? Scopriamo insieme come districarci tra la scienza vera e quella inventata a tavolino. Preparati a svelare i trucchi del mestiere e a diventare un’esperta consumatrice!

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L’inganno della cosmetica naturale: cosa si nasconde dietro un’etichetta green?

Il bisogno di rassicurazioni dopo la pandemia da Covid-19 ha innescato una vera e propria rinascita dell’interesse per la scienza. Questo rinnovato interesse ha portato i consumatori a cercare prodotti cosmetici supportati da solide basi scientifiche, spingendo le aziende a sfruttare il termine “scientifico” per vendere i propri prodotti. Nasce così il fenomeno dello science-washing, ovvero vendere prodotti cosmetici con l’uso improprio di termini scientifici per conferire ai prodotti un’aura di affidabilità e efficacia che spesso non possiedono.

Come riconoscere lo science-washing?

Come riconoscere lo science-washing?
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Il settore cosmetico è pieno di promesse e affermazioni scientifiche – e fin qui nulla da ridire! Ma come possiamo distinguere la verità dalla finzione? Riconoscere lo science-washing non è sempre facile, ma ci sono alcuni segnali che possono aiutarci a districarci tra le promesse e la realtà dei prodotti cosmetici. Sei curiosa di scoprire come individuare le vere innovazioni scientifiche da quelle fasulle? Scopriamo insieme quali sono gli indizi che ci permettono di distinguere i prodotti realmente efficaci dai cosmetici da evitare che abusano del linguaggio scientifico:

  • Termini tecnici senza senso: l’uso di termini complessi e poco comprensibili, come “luce quantistica” o “procedimento biotecnologico d’avanguardia”, senza un reale fondamento scientifico, è un chiaro segnale di allarme;
  • Numeri precisi senza contesto: percentuali esatte e numeri specifici possono sembrare convincenti, ma senza un contesto adeguato non hanno alcun significato;
  • Demonizzazione degli ingredienti: la tendenza a sottolineare l’assenza di determinati ingredienti, spesso demonizzati senza motivo, è un’altra tattica comune del marketing della paura alla base dello science-washing;
  • Test poco affidabili: non tutti i test scientifici sono uguali. I test di autovalutazione, ad esempio, possono essere influenzati da fattori soggettivi e non sono sempre affidabili;
  • Asterischi nascosti: le informazioni più importanti sono spesso nascoste in note a piè di pagina o in caratteri minuscoli. Leggi sempre attentamente le etichette e i materiali promozionali.

Etichette prodotti cosmetici: come difendersi dai prodotti tossici?

Per proteggersi dallo science-washing, è fondamentale informarsi attivamente, seguendo divulgatori scientifici affidabili e leggendo recensioni di prodotti. Consultare un dermatologo può essere un valido aiuto per interpretare le informazioni sulle etichette, individuare inci dannosi e scegliere i prodotti più adatti alle proprie esigenze.

È inoltre consigliabile diffidare delle promesse miracolose, troppo belle per essere vere, e leggere attentamente le etichette, prestando particolare attenzione agli ingredienti, alle percentuali e alle note a piè di pagina. Infine, per avere un quadro completo, è importante confrontare le informazioni provenienti da diverse fonti, sia esperti che altri consumatori.

Ingredienti da evitare nei cosmetici: quali sono?

Ingredienti da evitare nei cosmetici: quali sono?
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Sempre più studi mettono in luce i rischi associati all’utilizzo di determinati ingredienti dannosi nei cosmetici. Tra questi, i PFAS, o “sostanze per- e polifluoroalchiliche”, destano particolare preoccupazione. Conosciuti per la loro persistenza nell’ambiente e la capacità di accumularsi nell’organismo, i PFAS sono stati collegati a gravi problemi di salute, tra cui tumori, malattie della tiroide e problemi di fertilità. Sorprendentemente, questi “forever chemicals” sono stati ritrovati in numerosi cosmetici di marchi noti, come rossetti, creme idratanti e solari, nonostante i potenziali rischi per la salute.

PFAS nell’acqua: la nuova lotta contro un nemico senza volto

Sostanze come il PTFE (Teflon), il polyperfluoroethoxymethoxy difluoroethyl peg phosphate e il methyl perfluoroisobutyl ether sono state individuate in prodotti di marchi come Biotherm, Yves Saint-Laurent Beauty, Lancôme, L’Oréal e Kiko. Questi composti vengono spesso utilizzati per conferire ai cosmetici proprietà idrorepellenti o per ottenere un effetto lifting, ma la loro presenza nei prodotti di bellezza rappresenta un rischio concreto per la salute, soprattutto considerando che possono essere assorbiti attraverso la pelle.

Altri ingredienti da evitare nei cosmetici includono il diossido di titanio in nanoparticelle, un potenziale cancerogeno (per via orale) che potrebbe penetrare in profondità nella pelle e causare reazioni infiammatorie, e il fenossietanolo, un conservante potenzialmente irritante e allergenico che a lungo andare potrebbe favorire effetti negativi sul sangue, sul fegato e sulla fertilità.

È fondamentale leggere attentamente le etichette dei prodotti e preferire formulazioni di cosmetici naturali e biologici certificati che garantiscono l’assenza di ingredienti nocivi nei cosmetici. La scelta di prodotti cosmetici sicuri è un passo fondamentale per proteggere la propria salute e quella dell’ambiente.

L’alternativa è il Clean beauty

L'alternativa è il Clean beauty
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Di pari passo con la crescente tendenza allo science-washing, per fortuna sta emergendo la Clean Beauty, un trend sempre più diffuso nel mondo della cosmesi, che pone al centro la salute e il benessere della persona, privilegiando ingredienti naturali e sostenibili. I prodotti Clean Beauty sono formulati senza sostanze chimiche potenzialmente dannose, come i PFAS, per esempio. 

Sai cosa contengono i tuoi trucchi?

Come suggerito nel paragrafo precedente, per scegliere prodotti Clean Beauty è fondamentale leggere attentamente le etichette e preferire marchi certificati da enti come Cosmébio, Ecolabel europeo o Ecocert. Queste certificazioni garantiscono l’assenza di ingredienti nocivi e promuovono pratiche produttive rispettose dell’ambiente. Tutto questo ricordandosi sempre di diffidare delle false promesse e verificare sempre che la certificazione si riferisca a tutta la formulazione del prodotto e non solo a un singolo ingrediente. 

L’Agribeauty e la cosmetica naturale a km 0

La salute della nostra pelle in primis, così come di tutto il nostro organismo poi, è una cosa importante e non va assolutamente valutata. Da oggi spero che partiate da questo presupposto per scegliere i vostri prodotti cosmetici, non affidandovi più al nome delle solite aziende cosmetiche più blasonate ma alla qualità degli ingredienti usati nella composizione.

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