Bastano un paio di scarpe espadrillas per ufficializzare l’arrivo dell’estate e noi, non siamo più nella pelle. Perché alla fine è proprio questo il bello: pensare che basta una scarpa per annunciare l’arrivo delle belle giornate, dell’odore di salsedine misto a crema solare e dei tramonti fino a tardi. Appena vediamo indossate le prime espadrillas, subito i nostri pensieri si settano per il cambio stagione: è tutto automatico!
Ma quanto è bella l’estate con i suoi momenti di spensieratezza e gli abiti freschi e svolazzanti? È un momento di pace, relax e distensione che tutti agogniamo, da quando finisce a settembre, fino all’anno successivo. È l’unico periodo in grado di farci attendere sognanti per 300 giorni, quasi come se mettessimo in standby la nostra vita per 10 mesi fino al momento in cui si ritorna a vivere davvero.
E quindi, va da sé, che ogni riferimento all’estate, per noi, sia un colpo al cuore, un accenno di speranza che ci fa iniziare a vivere le giornate con il piede giusto. A proposito di piede giusto, l’argomento di oggi riguarda proprio le scarpe espadrillas, le scarpe della nostra estate che nascondono, però, una storia incredibile.
Dai pescatori spagnoli, passando per Salvador Dalì, fino ad oggi, vediamo come sono nate queste scarpe espadrillas donna e uomo e come, piano piano, hanno conquistato i nostri cuori ogni anno dal 1927.
Che significa espadrillas?
Innanzitutto, partiamo dal nome. Non so se ve lo siete mai chiesto ma a me è già capitato di domandarmi che cosa significasse il termine “espadrillas”. In realtà, questo termine deriva dal catalano “espardenya” che in questa lingua indica proprio un tipo di calzatura realizzata in espart, nome catalano dello spagnolo “esparto“, che si riferisce a una pianta mediterranea utilizzata per produrre corde e cesti. Essendo caratterizzate proprio dalla suola in corda intrecciata, le espadrillas hanno preso questo nome che richiama l’antica tradizione artigianale mediterranea di intrecciare materiali naturali per creare calzature estive.
👉🏻Piccola curiosità: se vi recate in Spagna, sappiate che queste scarpe sono anche chiamate “alpargatas” per le influenze che si sono avute dalla Catalogna e dai Paesi Baschi.
Chi ha inventato le espadrillas?
Se immaginiamo delle scarpe in corda subito pensiamo alle espadrillas. Ma dove e quando sono nate queste scarpe e, soprattutto, chi è stato il genio dietro l’invenzione di questo accessorio cult?
Ad oggi esiste una disputa che vede protagoniste Francia e Spagna, due paesi che da sempre si contendono le origini di queste scarpe di tela. La verità è che il luogo da cui ha avuto inizio questa tradizione sono i Paesi Baschi, comunità autonoma spagnola dove, verso il XIV secolo, gli artigiani locali hanno iniziato a creare calzature per i pescatori.
La storia delle espadrillas Castaner
Il luminare che, invece, ha saputo sfruttare il potenziale di questa calzatura povera per farla diventare l’accessorio più in voga tra le star degli anni ’50 si chiama Luis Castañer ed è di origini catalane. Nel 1927, insieme al cugino Tomas Serra, questi decise di aprire il primo atelier di produzione di espardenyas a Girona, punto nevralgico della Catalogna, avviandone definitivamente il processo di industrializzazione.
Per quanto quest’idea affondasse le radici nel 1776, fu esattamente dal 1927 che ebbe inizio l’ascesa della scarpa estiva per antonomasia come la conosciamo noi.
Spinto dal suo intuito, Luis Castañer lavorò per perfezionare il design delle espadrillas, rendendole popolari tra i turisti e delineandole come icone della moda estiva. Il vero salto di qualità, però, si ebbe quando Lorenzo Castañer e sua moglie Isabel invertirono leggermente il senso di marcia e le immaginarono a colori.
Fu lì che avvenne il definitivo salto di qualità, e da scarpe per i soldati della Guerra Civile Spagnola, arrivarono a colpire i cuori di numerose celebrità degli anni ’50 e ’60 come Grace Kelly, Cary Grant, Brigitte Bardot, Jackie Kennedy e persino Salvador Dalì.
Tuttavia, la storia non finisce qui ma un ennesimo momento decisivo si ebbe nel 1972, quando i coniugi Castañer incontrarono Yves Saint Laurent a Parigi. Insieme a lui, crearono il primo modello con zeppa, trasformando rapidamente le espadrillas da un semplice calzature a vere e proprie icone di stile.
Come sono fatte le scarpe espadrillas?
Le espadrillas tradizionali presentano una tomaia in tessuto, solitamente una tela di cotone, tagliata da un unico pezzo e cucita insieme alla corda lungo i lati. Spesso sono dotate di lacci avvolti intorno alla caviglia per garantire stabilità. Queste calzature sono unisex, adatte sia agli uomini che alle donne. La loro fabbricazione è più complessa rispetto ai sandali comuni, con suole di juta fondamentali.
Le fibre di juta vengono intrecciate meccanicamente e plasmate in forme di suola tramite trattamento termico. Successivamente, vengono uniti alla tomaia attraverso punti di cucitura. Infine, la suola inferiore vulcanizzata può essere aggiunta prima di cucire il tessuto superiore.
Come si indossano le scarpe espadrillas?
Realizzate con materiali naturali, caratterizzate da una notevole leggerezza e da un’elegante comodità, queste scarpe rientrano appieno nella categoria della moda “easy-chic”. Tipicamente estive, leggere e dal design artigianale, le scarpe espadrillas possono rivelarsi l’accessorio giusto da abbinare a qualsiasi outfit.
A seconda del look esistono espadrillas eleganti, espadrillas con lacci, il sandalo espadrillas con zeppa. Queste scarpe spagnole slip on hanno la comodità di abbinarsi perfettamente a qualsiasi outfit casual-chic estivo. Possono essere indossate con shorts di jeans o di tessuto leggero, gonne lunghe o corte, e pantaloni culotte o di lino lunghi. Volendo, per un look più elegante, si possono abbinare anche a vestiti leggeri estivi. Ricorda: se sei alla ricerca di un outfit rilassato ma comunque alla moda per le giornate calde, la soluzione sono le scarpe espadrillas!