Il tempo scorre e la nostra responsabilità aumenta: in un mondo colpito dalla crisi climatica, perché non convertirsi, per esempio, alle fibre tessili vegetali?
Avendo pian piano preso sempre più la forma di un blog di moda sostenibile, un buon punto di partenza per dare il nostro contributo coerente all’ambiente, penso sia concentrarsi sull’ecosostenibilità nella moda, argomento che offre sempre più spunti di discussione.
È di speranza che sto parlando, soprattutto dal momento che mi capita sempre più spesso d’imbattermi in notizie sull‘inquinamento tessile, fenomeno tanto in crescita quanto preoccupante.
Ci piace comprare i vestiti a 5€ ma dobbiamo anche sapere qual è il reale costo delle nostre scelte d’acquisto. Con la nostra mania compulsiva di comprare a basso prezzo abbiamo dato il via al Fast Fashion, colpevole principale dell‘impatto ecologico a cui stiamo assistendo ma del quale, alla fine, siamo noi a muovere i fili.
Ci piace comprare? Va bene, ma perché non farlo in maniera responsabile, casomai optando per una fibra vegetale? In questa mini-rubrica sulle fibre naturali vegetali, stavolta ci soffermeremo sulla fibra dell’alga, rispettando rigorosamente il nostro ordine alfabetico che abbiamo fatto partire dalla fibra dell’agave (Sisal).
Tipi di tessuti sostenibili: scopriamo la fibra Sisal
La fibra naturale dell’alga: l’alternativa tessile biodegradabile e compostabile
Si chiama SeaCell™ ed è una delle nuove tipologie di fibre tessili vegetali sostenibili con certificazione europea. Prodotta dalle aziende tedesche Smartfiber AG e Lenzing, questa una fibra naturale ricavata dall’alga marina bruna Ascophyllum nodosum è nota per le sue proprietà benefiche per la pelle.
La SeaCell™ combina l’alga marina con cellulosa proveniente da fonti sostenibili, creando un tessuto morbido, traspirante e resistente. Grazie alla presenza di sostanze nutrienti presenti nell’alga marina, come minerali, vitamine e antiossidanti, i tessuti realizzati con SeaCell™ offrono benefici per la pelle, contribuendo a mantenere l’idratazione e a promuovere la rigenerazione cellulare.
Tra tutte le tipologie di tessuto, questo è quello più utilizzato per la produzione di abbigliamento intimo, abbigliamento sportivo e tessuti per la casa. Grazie alle sue proprietà benefiche, infatti, è quello più indicato per conferire comfort e cura della pelle in un unico tessuto.
Oltre alla qualità, la fibra di alga SeaCell™ è apprezzata anche per la sua sostenibilità. Questa, infatti, proviene da fonti rinnovabili e biodegradabili in quanto prelevata, da essa, solo la parte capace di rigenerarsi. Un ottimo compromesso capace di ridurre l’impatto ambientale del settore tessile e fornirci innovative tipologie di tessuti.
Il mare, fonte preziosa per la moda ecosostenibile
Un altro tipo di tessuto proveniente dal mare che arricchisce la categoria delle fibre tessili vegetali in maniera “diversa” è il Seaqual® Yarn, una fibra tessile sostenibile realizzata dalla plastica.
Questo materiale futuristico è prodotto da Seaqual Initiative, un’organizzazione che lavora per la pulizia degli oceani e la riduzione dei rifiuti plastici marini. In questo caso, si tratta di un’idea a dir poco geniale, capace allo stesso tempo di ripulire i nostri mari e di ricavarci tessuti ecosostenibili.
In pratica, prelevando da zone oceaniche e costiere il maggior numero di bottiglie di plastica possibile, questa comunità di attivisti è stata in grado di ideare una doppia soluzione ai danni ambientali.
Le bottiglie di plastica che vengono raccolte sono infatti tolte dalle acque e trasformate in filati tessili attraverso un processo di riciclo. Il tessuto ricavato, poi, può essere utilizzato in una vasta gamma di applicazioni, inclusi capi di abbigliamento, accessori, tessuti per la casa e altro ancora. Oltre a ridurre la quantità di plastica negli oceani, il tessuto Seaqual contribuisce a promuovere l’economia circolare e l’ecosostenibilità ambientale.
Alla fine, se ci fermiamo a pensare obiettivamente, tra le cause dell’inquinamento ambientale ci sono i nostri “ordini effettuati” (e questo ormai è un dato di fatto). Preferiamo farci trascinare nel vortice dell’acquisto facile e frequente piuttosto che preferire un singolo capo più resistente nel tempo.
So quanto possa essere difficile anche solo immaginare di limitare i nostri impulsi alla compera ma l’ecosostenibile è una scelta di vita: sta noi decidere di preferire la qualità alla quantità. Quindi perché non iniziare proprio dalle fibre tessili vegetali?