È stato tanto amato ma anche discusso e odiato: sto parlando di Carlo III, da poco Re d’Inghilterra e da sempre sovrano ecologista e ambientalista nel cuore. In un’epoca in cui c’è bisogno di punti di riferimento stabili, coscienziosi e determinati, si fa largo lui, Re Carlo con le sue idee green innovative e la sua lotta al cambiamento climatico.
Nuovo regno, nuove regole, nuova politica: Re Carlo e la sostenibilità ambientale
È la famiglia più discussa e amata del mondo quella che regna sovrana nel Regno Unito, un nucleo di personalità controverse ma da sempre simbolo di eleganza, tradizione e servizio pubblico. Con il loro impegno sociale e la loro presenza istituzionale, rappresentano un’icona di stabilità e nobiltà nel panorama mondiale. La stessa presenza istituzionale che fino ad oggi il Re Carlo III ha cercato di sfruttare come palcoscenico per parlare a gran voce della tutela dell’ambiente.
A dirla tutta, sono ancora in pochi quelli che immaginano il sovrano d’Inghilterra impegnato nella battaglia del rispetto ambientale. Sarà forse che siamo abituati a un’idea di monarchia conservatrice, tradizionalista e poco propensa al cambiamento. O sarà forse che ci sbagliamo.
La realtà è che l’attuale sovrano d’Inghilterra è da sempre un uomo all’avanguardia, anche quando viveva all’ombra dell’imponenza discreta della Regina Madre. Mentre la Queen Elizabeth era impegnata a governare un intero Commonwealth, il figlio già parlava di problema ambientale e metteva le basi per un movimento ambientalista ben strutturato.
Carlo: la pecora “green” della famiglia reale
Diciamoci la verità, se ci chiedessero di immaginare una famiglia reale all’opera, la maggior parte di noi penserebbe a un sovrano concentrato sui problemi del proprio paese, che non ha il tempo di guardare oltre le proprie linee di confine.
Ebbene, mi sa che oggi dobbiamo lasciarci sorprendere. Così come cambiano i tempi, allo stesso modo si adatta e si adegua il giusto sovrano. O almeno sono queste le intenzioni che il Re britannico ha fatto trapelare indirettamente. Con Carlo III possiamo dire addio alla figura reale eterea e fuori dal tempo e dallo spazio.
L’immanenza lascia spazio al “qui ed ora” e l’intangibile e inarrivabile prendono forma in un uomo in carne ed ossa che, condividendo gli stessi problemi ambientali, scende al nostro livello.
Una figura emblematica: chi è Re Carlo d’Inghilterra?
Se dovessi descrivere la personalità dell’attuale sovrano d’Inghilterra, quindi, userei due semplici parole: ecologista ambientalista. Con uno sguardo si rivolge verso le esperienze e le tradizioni passate, e con un altro si protende verso un futuro sostenibile.
D’altronde, il suo agire è come un piano cartesiano in cui coordinate e ordinate si intercettano in uno stesso punto: il presente.
Quello che ricordiamo noi è il passato, una storia lontana in cui il principe di Galles era l’altra metà della coppia più invidiata del mondo. Lui e Lady D impersonavano l’emblema dell’amore e della sofisticatezza, fino a quando non hanno lasciato che il loro rapporto si sgretolasse poco a poco fino ad arrivare all’irrimediabile.
Il re lungimirante alla guida della trasformazione
Ma come dicevo i nostri ricordi sono rimasti radicati nel passato e facciamo fatica ad aggiornarli. Lasciamo da parte la storia d’amore con Lady Diana e focalizziamoci su questo personaggio emblematico del King ecologista ambientalista. Chi è Re Carlo d’Inghilterra, qual è la sua storia e che legame ha con l’ambiente?
Si può dire che Re Carlo III d’Inghilterra, nato nel 1948 dalla Regina Elisabetta e dal Principe Filippo, Duca di Edimburgo, abbia condotto una vita privata piuttosto riservata. Mentre la famiglia reale era al centro dell’attenzione pubblica, lui ha saputo mantenere una certa discrezione sui dettagli della sua vita personale. O almeno una parte.
Durante la sua infanzia e adolescenza, ha frequentato scuole private e ha ricevuto una formazione tradizionale. È stato coinvolto in varie attività pubbliche e ha mostrato un interesse particolare per l’ambiente e le questioni sociali.
Le sue relazioni familiari e gli interessi personali sono stati argomenti di speculazione e interesse mediatico, ma il Re stesso ha preferito mantenere la sua privacy il più possibile. Questo ha contribuito a creare un alone di mistero intorno alla sua figura, alimentando il fascino e la curiosità del pubblico nei confronti della vita privata di uno dei membri più influenti della famiglia reale britannica.
“Focus on”: cosa fa Carlo d’Inghilterra?
Purtroppo di indole siamo più impegnati ad analizzare ogni minimo cavillo della vita privata dei reali piuttosto che a soffermarci sul loro operato. Il Re Carlo, dalla sua, può essere definito il primo re ambientalista della storia, un uomo che sa guardare al futuro con saggezza e sa agire con lungimiranza. Una figura reale che con umiltà partecipa alla lotta al cambiamento climatico di un mondo che alla fin fine è unico e solo per tutti, senza fare differenze.
Un uomo che si potrebbe definire anche coraggioso, che quando nel 1970 il Regno Unito vi era una crisi sociale ed economica e la sterlina perdeva valore d’acquisto, già parlava di crisi climatica e sostenibilità ambientale.
È da circa poco più di 50 anni che il Re Carlo III porta avanti la sua politica ambientale e combatte per cambiare le sorti del nostro Pianeta. Sebbene sia stato un Principe prima e un Re adesso, il suo impegno ecologista trova sempre un posto di rilievo tra le varie attività ufficiali da portare avanti.
Forse ad oggi il suo stato di salute non gli permetterà di essere in prima linea contro la crisi ambientale e climatica ma quel che ha fatto fino a quando ha potuto ci servirà da preziosa eredità.
Le idee ecologiche di Re Carlo ecologista ambientalista
Per anni il Re Carlo III d’Inghilterra si è impegnato attivamente nella sensibilizzazione e nella promozione di iniziative e normative ambientali per contrastare la crisi climatica. Ha sostenuto la ricerca scientifica, promosso l’adozione di pratiche sostenibili e ha collaborato con organizzazioni ambientaliste.
Inoltre, ha parlato pubblicamente, anche durante gli ultimi G20, della necessità di affrontare urgentemente il cambiamento climatico per questo Pianeta che lui definisce “paziente in fin di vita“. Ha cercato di influenzare le politiche nazionali e internazionali in materia di sostenibilità e ha anche criticato le “lobby industriali” di non prendersi cura dell’ambiente. Il suo impegno è stato riconosciuto a livello globale e ha contribuito ad aumentare la consapevolezza e l’urgenza dell’azione contro il riscaldamento globale e i suoi impatti.
Il Re che passa all’azione
Se la Gran Bretagna sta agendo in direzione favorevole alla salvaguardia del Pianeta, questo lo deve al Re Carlo e al suo personale movimento ecologista. Non si tratta, infatti, di sole parole ma anche d’azione. Per favorire una politica ambientale europea, il sovrano d’Inghilterra cerca di agire in prima persona:
- Promozione delle energie rinnovabili: Sostiene l’uso delle energie rinnovabili come l’energia solare ed eolica, promuovendo la transizione verso fonti energetiche più sostenibili e meno inquinanti. Per esempio, ha aumentato la presenza di parchi eolici nei mari gestiti dal fondo sovrano e ha deciso che i profitti generati da questi investimenti andassero direttamente al pubblico “per il bene comune“.
- Adozione di pratiche sostenibili: Incoraggia l’adozione di pratiche sostenibili nelle residenze reali e nelle proprietà della Corona, dove ha avviato processi di coltivazioni biologiche e rinaturalizzazione. Ha convertito 360 ettari di terreno al biologico e, dal 2011, ha provveduto all’installazione di oltre 400 pannelli solari sul tetto del suo caseificio, riducendo l’impatto ambientale attraverso l’efficienza energetica, il riciclo e la riduzione dei rifiuti.
- Moda sostenibile ed etica: tra i vari progetti del Re c’è anche “The Modern Artisan“, un progetto che unisce due parti, la Prince’s Foundation, organizzazione che supporta l’artigianato tradizionale con corsi di formazione, e la piattaforma di vendita online Yoox Net-A-Porter, che favorisce la vendita delle creazioni.
Parte dei proventi delle vendite viene poi devoluta alla fondazione del re ecologista ambientalista per sostenere iniziative come la costruzione di immobili sostenibili, la riqualificazione di aree urbane e l’insegnamento di arti e mestieri tradizionali.
- Incoraggiamento di politiche ambientali: Sostiene politiche nazionali e internazionali (come Cop26 e Cop28) volte a ridurre le emissioni di gas serra, proteggere le foreste e preservare la biodiversità, cercando di influenzare le decisioni dei governi e degli organismi internazionali.